Vincenzo Spedale, pugile dilettante
Fa la boxe da quando ha 16 anni. Ha iniziato direttamente con il maestro Dino Orso. Ha esordito nel 2011 con una vittoria e fino ad ora ha totalizzato 15 incontri (8 vittorie, 4 sconfitte e 3 pareggi). Il suo obiettivo è di “riuscire a fare una buona fase dilettantistica”, dice. Non sa ancora se vorrà passare o meno al professionismo.
Il rapporto con i miei maestri, Dino e Luca, è un rapporto ottimo. Capiscono quando sei in difficoltà e cercano di invogliarti di più e ti martellano nelle ‘giornate no’, quando magari non vanno bene i guanti. Hanno sempre le parole giuste per farti riprendere. Soprattutto all’angolo, sono due dei migliori tecnici. Riescono a farti stare tranquillo, non ti fanno avere paure, preoccupazioni. Poi, tolta la parte professionale, c’è anche un bel rapporto fuori dalla palestra.
Le doti che secondo me un pugile deve avere sono innanzitutto il rispetto e non pensare di poter andare a ‘tirare’ in giro. Io, fin dall’inizio, l’ho sempre vista in questo modo: io faccio boxe come sport, come disciplina e basta. In questo sport bisogna rispettare l’avversario, chiunque incontri sul ring.
Se le persone andassero nelle palestre, a vedere quello che si fa realmente, capirebbero che la boxe non è solamente picchiarsi uno con l’altro.