Simone Cordera, preparatore atletico e pugile amatore
Nella All Boxing Team segue la preparazione atletica dei pugili. Ha incontrato Dino qualche anno fa, quando era ancora uno studente di Scienze motorie e cercava ‘materiale’ per fare una tesi sul pugilato.
Io arrivo da un altro sport di combattimento che è il karate. Poi il pugilato mi è sempre piaciuto e per un po’ l’ho fatto anch’io. Non ho mai fatto i guanti e non ho mai fatto incontri, però, se sei un preparatore, è utile provare su se stessi. Fare i gesti e capire quali sono i muscoli che lavorano, la fatica, cosa vuol dire fare un certo tipo di allenamento…
Se i ragazzi vedono sempre uno vestito, che non suda mai, dicono “Ma questo chi è?”. Invece, se sei uno che si butta, che si mette in mezzo, scambia anche con loro pugni e si mette in gioco, sicuramente c’è più comunicazione. È più facile trovare il feeling. Capiscono che sei uno che non parla solo, ma, se c’è bisogno, si mette anche a fare gli esercizi.
Nel pugilato c’è un grande mix di capacità. Non basta essere solo veloci come magari nei 100 metri. Qui bisogna essere veloci, avere resistenza, bisogna avere la testa giusta…un mix molto difficile. E poi ci sono i pugni, occorre saperli dare e incassare, e ci vuole la grinta giusta.